Facebook risulta essere oggigiorno uno
dei siti più visitati al mondo.
Nato nel febbraio 2004 ad opera di Mark
Zuckerberg, nel 2012 ha registrato l'iscrizione di ben 1 miliardo di
persone. Lo Stato in cui si evidenzia il maggior utilizzo è l'U.S.A,
seguito da Indonesia, Messico, India, Brasile.
Inizialmente questo social network è
stato ideato per facilitare la socializzazione tra gli studenti
dell'Università degli studi di Harward. Ben presto però, dato il
successo inatteso, si decise di estendere il suo utilizzo anche nelle
università vicine, prime fra tutte Stanford University e Ivy League.
Nelle università americane, e in ritardo come sempre anche ormai in
quelle italiane, è in voga l'usanza di costituire un elenco di tutti
gli studenti iscritti con il nome e la relativa foto che li
identifica. Socializzazione è ormai la parola chiave del social
network, pane quotidiano per gli iscritti e per coloro che lo
utilizzano. Questo termine significa “realizzare
un giusto equilibrio tra ogni singolo soggetto e il gruppo cui
appartiene; divenire membro di una società di individui” . Ma che significa per i più giovani
socializzare “in rete”?
Significa sostanzialmente stringere
amicizia. Un'amicizia virtuale nata da una richiesta, proveniente da
una qualsiasi parte del mondo, e da una successiva conferma il più
delle volte non motivata (basti pensare che molte persone hanno un
profilo privato o personalizzato e che molti iscritti non condividono
una foto profilo personale). L'importante è cliccare e aggiungere un
+1 alla lista di “amici” già ormai ricca.
Interessante a tal proposito risulta
essere la teoria del “numero di Dunbar”. E' “un
limite cognitivo teorico che concerne il numero di persone con cui un
individuo è in grado di mantenere relazioni sociali stabili, ossia
relazioni nelle quali un individuo conosce l'identità di
ciascuna persona e come queste persone si relazionano con ognuna
delle altre”. Studi e ricerche
sociali e antropologiche hanno affermato che le dimensioni di una
rete sociale in grado di sostenere relazioni stabili sono limitate a
circa 150 membri. Tale numero pare rimanga invariato anche nell'epoca
dei social network e delle amicizie online. Ciò significa che noi
dovremmo avere in facebook al massimo 150 amici. Come spiegare, io
per prima, gli innumerevoli stati, foto, commenti, condivisioni di
post di persone che noi chiamiamo “amici” che occupano la nostra
bacheca? Perchè questa fame di amici virtuali che poi, realmente,
nemmeno conosciamo? Ci interessano veramente queste ipotetiche
amicizie o sono solo possibili “cliccatori di mi piace” ad una
foto in costume?
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